Viaggio nella storia… a Sant’Eusebio

a cura dei ragazzi delle classi 1^ SSIG

Quest’anno è stato il settimo! La rassegna “Rassicurare e proteggere” ha portato a sant’Eusebio i Santi e Beati della Lomellina. Un nuovo viaggio nella storia della nostra terra, ma soprattutto uno spaccato della vita dei nostri avi e dei nostri nonni che si rivolgevano ad un Santo per sentirsi protetti e rassicurati nelle tante tribolazioni della vita. Hanno visitato la mostra ben quattordici classi della Scuola Secondaria, otto della Scuola Primaria e alcune sezioni della Scuola dell’Infanzia. Ecco alcuni “protagonisti della mostra” raccontati dai ragazzi di prima SSIG:













A me ha colpito Sant’Anna, Madre di Maria. La sua storia è narrata nei vangeli apocrifi e racconta che con il marito Gioacchino non potevano avere figli e lui si ritirò, per la vergogna, nel deserto. Apparve poi ad entrambi un angelo che annunciò la nascita di un figlio. Quando Gioacchino tornò dal deserto baciò la moglie e questo bacio permise la nascita di Maria… che significa <<amata da Dio>>. E’ bello  portare il nome di un Santo, che potresti “adottare” come protettore e che potrebbe  essere il tuo punto di riferimento per quel bene che ha fatto nella sua vita. (Carolina)

La mostra ci è piaciuta molto, ma siamo rimaste particolarmente impressionate dall’albero delle reliquie che appartiene alla chiesa di Sant’Eusebio perché contiene vere ossa di Santi. (Alissa e Luana)

A me ha colpito il mio  Santo omonimo, Alessandro che è stato  aggredito perché si rifiutava di partecipare a riti pagani. Il nome significa <<protettore di uomini>> (Ale)

Come Sant’Alessandro, molti altri uomini e donne hanno subito il martirio per la loro fede cristiana: Santa Lucia, Sant’Agnese e Sant’Agata.

Santa Lucia viveva a Siracusa dove aveva deciso di dedicare tutta la sua vita ai poveri. Il suo promesso sposo, per vendicarsi della mancata promessa di matrimonio, la denunciò di essere <<cristianissima>> e, poiché c’era la durissima persecuzione di Diocleziano, fu decapitata dopo grandi tormenti. E’ rappresentata con la palma che simboleggia il martirio e gli occhi appoggiati su di un piattino: questo dovrebbe essere attribuito al fatto che il suo nome deriva da “lux” <<luce/nata al sorgere della luce>>. È quindi considerata protettrice della vista, degli oculisti e, soprattutto nei tempi passati, si pregava Santa Lucia quando si aveva una malattia agli occhi. (Sofia ed Elisa)

Tantissime erano le statue di Sant’Agnese, provenienti da  molte chiese lomelline. Lei era una giovane romana che aveva rifiutato di sposare il figlio del Prefetto. Lui la denunciò e poiché era un periodo di  persecuzioni, venne uccisa con un taglio alla gola, proprio come si uccidono gli agnelli. Ecco perché è sempre rappresentata con un agnellino e naturalmente con la palma. Il nome Agnese significa <<pura, casta>>. (Mirta ed Elisa)

Anche sant’Agata, <<buona, virtuosa>>, è morta martire (nel 251) al tempo delle persecuzioni di Decio a Catania. Fu accusata  di vilipendio della religione di stato e  durante le torture le furono persino tagliati i seni. E’ stato trovato il suo nome su alcune lapidi di giovani fanciulle. E’ stata una delle martiri più venerate dalle donne che dovevano allattare o da chi aveva problemi al seno. (Gaia, Paolo e Gaia)

San Bartolomeo era uno degli apostoli. La leggenda narra che dopo il dono dello Spirito Santo andò a predicare in oriente dove fece diversi miracoli e convertì persino un re, ma fu ucciso scorticato e decapitato. Il nome significa  <<figlio del valoroso>> e il suo simbolo è il coltello. Veniva invocato da chi aveva malattie della pelle. (Daniel)

In moltissime chiese lomelline è venerato Sant’Antonio Abate: originario dell’Egitto aveva dedicato tutta la sua vita alla preghiera come eremita. Molte chiese ottennero sue reliquie e iniziarono così dei pellegrinaggi di malati soprattutto di “herpes zoster” il cosiddetto “fuoco di sant’Antonio”. Per curarlo si utilizzava il grasso del maiale. Alcuni maialini venivano però dotati di un campanellino e nessuno poteva toccarli. Per questi motivi è considerato protettore degli animali e quindi ancora oggi venerato dagli agricoltori. E’ rappresentato con diversi animali da cortile e in modo particolare con il maiale che nella cultura contadina rappresentava la sopravvivenza. Se moriva il maiale, ci ha raccontato il professor Marinone, la famiglia, già povera, era ancora più in difficoltà. Il suo nome significa <<nato prima>>. (Mattia)

Anche San Rocco è molto venerato in Lomellina e a lui sono dedicate chiese in quasi tutti i paesi. La sua storia racconta di un giovane francese che decise di lasciare tutti i suoi beni e di andare in pellegrinaggio a Roma. Strada facendo si era imbattuto in ammalati di peste e si era fermato a curarli, così si diffuse la sua fama di guaritore. Anche lui si ammalò e si ritirò in una casetta dove un cane ogni giorno gli portava una pagnotta che lo aiutò a sopravvivere. Guarito fu però arrestato e morì in carcere, forse a Voghera, appena prima che il governatore, venuto a conoscenza della sua vita da santo, decidesse di liberarlo. Il suo nome significa <<grande, forte>>; è protettore di chi ha malattie infettive, invalidi e prigionieri. È rappresentato con un cagnolino che tiene in bocca un pane, la piaga della peste sulla gamba, il  bastone e la conchiglia del pellegrino. (Chiara, Alberto, Niccolò, Filippo, Claudia, Giada, Cassandra, Andrea e Leo)

San Martino, nobile cavaliere originario della Pannonia (316), in una giornata fredda incontrò un povero, si tolse il mantello, prese la spada…e…lo tagliò in due per darlo all’uomo infreddolito. In sogno gli apparve Gesù nelle vesti del povero. Martino divenne il vescovo di Tour e si impegnò nell’evangelizzazione. Il suo nome significa <<dedicato a Marte>> ed è rappresentato con il mantello e la spada. È patrono dei mendicanti. (Matilde)

Santa Caterina da Siena nacque nel 1347. Da fanciulla decise di dedicare la sua vita a Cristo. Caterina era analfabeta, ma chiese al Signore il dono di saper leggere per testimoniare  il Vangelo. Dettò moltissime lettere indirizzate anche al Papa per chiedergli di tornare da Avignone a Roma e di rinnovare la Chiesa. Il suo nome significa <<donna pura>> ed è patrona d’Italia e d’Europa proprio per la sua opera di pacificazione. (Giulia)

In Lomellina è molto presente la devozione a San Giovanni Bosco. Questo sacerdote vissuto nel 1800 si è occupato soprattutto di bambini e di giovani  che erano lasciati a se sessi per le strade di Torino. Li  ha raccolti nel suo oratorio per dargli un tetto ed educarli ad essere buoni cristiani ed onesti cittadini. Ha diffuso il suo sistema educativo anche qui in Lomellina. Il nome Giovanni significa <<il Signore è benefico>> ed è rappresentato con la veste di sacerdote… circondato a volte da giovani o con Maria Ausiliatrice. (Gioele)

Naturalmente non può mancare San Getulio. E’ morto martire nel II secolo al tempo dell’imperatore Adriano. Soldato e cristiano fu condannato ad essere  bruciato, ma le fiamme non lo toccarono e i suoi carnefici lo uccisero a colpi di bastone fracassandogli il capo e decapitandolo. Le  sue reliquie sono conservate nella nostra chiesa parrocchiale e per è stato proclamato patrono di Gambolò. Il nome significa “appartenente ai Getuli”, antica tribù del Nord Africa. È rappresentato con la palma.

Come sempre i ragazzi e gli insegnanti ringraziano il parroco don Paolo per l’iniziativa e il professor Francesco Marinone per averci fatto rivivere, con le sue parole, un altro pezzo della storia di Gambolò e della Lomellina.

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